Albini in Tanzania

Grazie al ritaglio di un giornale nella cucina di un amico, avevo già avuto notizie del fatto che gli albini in alcune zone dell’Africa vivessero una vita davvero difficile: cacciati per farne pozioni. Devo dire che il ritaglio di giornale che è riuscito più di una volta a farmi sorridere, non è invece mai riuscito a darmi un immagine della situazione. Mi spiego meglio: se penso a degli albini africani nella mia mente non si formano per nulla immagini come queste

 albini in africa

albini in africa

e ciò semplicemente per il fatto che non avevo mai pensato (cosa invece ovvia) che l’albino africano ha tutti i tratti del volto e la conformazione fisica propria del sua etnia, però è bianchissimo, albino appunto. Questa cosa mi ha sconvolto: in primis perché dall’alto della mia civiltà raffinata, dei miei anni di studio e acculturazione, devo confessare che mi hanno fatto impressione; ma poi, superata questa prima fase, soprattutto perché queste foto (vincitrici di una sezione del World Press Photo di quest’anno) mi hanno anche permesso, dalla comodità della mia stanzetta riscaldata, di carpire minimamante cosa deve essere la loro vita: un incubo. Diversi, disadattati per natura (nel vero senso della parola), con gravi problemi di salute (il sole africano non deve essere tenero con la loro pelle), bersaglio dell’ignoranza e della supertstizione … ecco, la superstizione: adesso che andrò a casa del mio amico forse sorriderò di meno leggendo quel trafiletto di giornale sulle pozioni di albino negro.

buon pranzo

 albini in africa

 

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