Radical chic-igno

Allora

un giovane palermitano che non conosco (per cui declino ogni responsabilità sociale nei suoi confronti: lo cito solo perché mi fa ridere questa cosa che ha scritto) ci delizia con questa definizione di radical chic (si immagina che il suddetto radical parli di sè in prima persona):

Vado a Ballarò a prendere
l’aperitivo e mangiare sushi. Abito alla
Vucciria. I miei amici si chiamano Costanza,
Manfredi, Martina o simili (Guglielmo andava
forte un pò di tempo fa, ora è in disuso).
Andavo al Garibaldi, mica come i
fighetti-figli-di papà del Gonzaga, i
comunisti dell’Umberto o gli sfigati del
Meli. In fondo Scienze della comunicazione
non è stata male anche se mio padre mi voleva
avvocato. Sono artista faccio
foto-film-documentari ma questa città
provinciale con il traffico impazzito e un
sindaco buono a nulla non mi capisce. Ho
votato a sinistra. Mica Forza Italia, non
sono un mafioso. Qualche canna? Sì, ogni
tanto. Ho un amico che mi trova la roba
buona (mica la mafia). Sogno di abitare
all’estero ma vorrei sempre stare a Mondello
a partire da aprile e mai dopo settembre
perchè poi piove e le strade sono buone solo per farci kite-surfing. Al cinema solo all’Aurora o al
cineclub del Marconi. Che belle
le feste di Lettere.

Con qualche piccola modifica che mi sono permesso di fare per correggere qualche errore ortografico qui e lì e una sintassi non proprio scorrevole: una deformazione professionale.

Ma andiamo al dunque: oggi ho incontrato solo gentaglia di questo tipo … I PEGGIORI!!!! Davvero il male della nostra terra (ok, ok dopo la mafia).

saluti

 

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